
L’Oncologia medica sta entrando nell’era dell’immunoterapia? A giudicare dai dati clinici e dall’entusiasmo che tali dati stanno suscitando nella comunità degli oncologi, parrebbe proprio di sì. Il melanoma ha rappresentato un modello per la sua applicazione e ora questo approccio rivoluzionario si sta estendendo con successo: le approvazioni degli enti regolatori si susseguono e sono attualmente in corso trial su farmaci immunoterapici praticamente per tutti gli istotipi tumorali.
Anche i pazienti stanno imparando a conoscere questa nuova opzione terapeutica: infatti oltre il 90% dei pazienti con melanoma in trattamento dà una definizione appropriata di farmaco immuno-oncologico. L’80% ritiene che queste terapie siano efficaci e più tollerate rispetto agli altri trattamenti. E il 98% è consapevole che possano presentare effetti collaterali, ma diversi dalla chemioterapia. Sono i risultati principali del primo sondaggio sull’immuno-oncologia mai realizzato in Italia, promosso dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) lo scorso gennaio, che ha coinvolto sia pazienti che clinici.
I risultati del sondaggio sono presentati oggi a Roma in un incontro con i giornalisti nel corso del secondo dei 4 convegni “Immunotarget-terapia dei tumori” organizzati dall’AIOM in tutta Italia. Presenti alla conferenza stampa – diretta soprattutto alle testate generaliste e al grande pubblico – erano Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM e direttore dell’Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Michele Maio, Direttore dell’UOC Immunoterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Paolo Ascierto, Direttore della SC Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto “Pascale” di Napoli e Renzo Canetta, Vice President, Global R&D Oncology Policy della Bristol-Myers Squibb, azienda produttrice di ipilimumamb, il primo farmaco immuno-oncologico approvato.
Tutti hanno cercato di spiegare ai giornalisti presenti i meccanismi d’azione, le indicazioni e gli outcome dei trattamenti immuno-oncologici oggi disponibili. Pinto ha anche sottolineato: “Siamo in un momento di svolta nel trattamento dei tumori solidi. Ora quindi occorre più che mai da una parte dare informazioni corrette alla stampa e ai pazienti, e dall’altra formare nella maniera giusta i medici”. In questa ottica, giornate come queste sono senz’altro momenti di importante crescita.