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Adenocarcinoma pancreatico resecabile, sì alla chemioradioterapia preoperatoria

By 4 Giugno 2018Maggio 18th, 2021No Comments
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I pazienti con adenocarcinoma pancreatico resecabile borderline trattati con chemioterapia e radioterapia (chemioradioterapia) prima dell’intervento chirurgico presentano migliori outcome di sopravvivenza libera da malattia nonché più alti tassi di sopravvivenza a due anni rispetto a chi viene, primariamente, indirizzato alla chirurgia. Questi i risultati, decisamente incoraggianti, dello studio PREOPANC-1, presentato in un’affollata sessione orale dell’Asco Meeting 2018.

Lo studio multicentrico di fase 3 ha arruolato 246 pazienti con carcinoma pancreatico trattabile chirurgicamente. I pazienti venivano randomizzati a essere immediatamente sottoposti a intervento chirurgico (braccio A) o a ricevere trattamento chemioradioterapico per 10 settimane prima della chirurgia (braccio B). Il trattamento chemioradioterapico consisteva in una serie di 15 sedute di radioterapia 2,4 Gray (Gy) combinata con gemcitabina 1000 mg/m2 ai giorni 1, 8 e 15, preceduta e seguita da un ulteriore ciclo di gemcitabina. Entrambi i gruppi venivano sottoposti a chemioterapia adiuvante dopo l’intervento e ricevevano, tra il prima e il dopo, la stessa dose totale di agenti chemioterapici.

La sopravvivenza generale mediana era di 17,1 mesi nel braccio B rispetto ai 13,7 mesi del braccio A (p=0,74). Anche l’intervallo libero da recidiva neoplastica risultava maggiore nel gruppo sottoposto a trattamento preoperatorio (9,9 mesi vs 7,9 mesi, p=0,023) così come la sopravvivenza a due anni (42% vs 30%). Nel subset di pazienti in cui il tumore veniva rimosso chirurgicamente in modo radicale la differenza, in termini di sopravvivenza, era ancora più rilevante: 42,1 mesi con il trattamento preoperatorio vs 16,8 mesi con la chirurgia immediata.

Nei pazienti sottoposti a resezione chirurgica (72% nel braccio A e 62% nel braccio B) il tumore risultava, ad analisi bioptica, completamente rimosso nel 63% degli individui del braccio B contro il 31% del braccio.
“Si tratta del primo studio randomizzato che dimostra come il trattamento chemioradioterapico preperatorio sia in grado di migliorare gli outcome in questa popolazione di pazienti”, commenta Geertjan Van Tienhoven, dell’Academic Medical Center di Amsterdam, primo autore dello studio. “Probabilmente queste evidenze sono destinate a cambiare la pratica clinica”.

Stefania Mengoni

▼ Van Tienhoven G, Versteijne E, Suker M, et al. Preoperative chemoradiotherapy versus immediate surgery for resectable and borderline resectable pancreatic cancer (PREOPANC-1) : a randomized, controlled, multicenter phase III trial. Abstract LBA4002, ASCO 2018.