Lo studio CheckMate 025, i cui risultati sono stati pubblicati per la prima volta nel 2015, aveva messo in evidenza la superiorità della terapia con nivolumab rispetto a una con everolimus nel trattamento del carcinoma renale metastatico in seconda linea di trattamento. Di recente sono stati presentati i dati del follow up a 3 anni, i quali hanno confermato la migliore efficacia e sicurezza dell’approccio immunoterapico. Il commento di Luigi Leo dell’UOC di Oncologia dell’AORN Ospedali dei Colli Monaldi-Cotugno-C.T.O. di Napoli.
Andare in bici, per un oncologo come me, è una metafora della bellezza e delle difficoltà del nostro lavoro.