
Giuseppe Procopio, IRCCS Istituto Nazionale Tumori – Milano
All’ultimo convegno ASCO di San Francisco (30 gennaio – 1 febbraio 2014) dedicato ai tumori genito-urinari sono emersi importanti spunti a supporto della nostra pratica clinica, con particolare riferimento alle patologie renali e prostatiche.
Quali sono stati i maggiori highlight sul carcinoma della prostata?
Nel tumore della prostata un antiandrogeno non steroideo, l’enzalutamide, particolarmente attivo nella fase post-chemioterapia ha confermato la sua efficacia anche in una fase più precoce, cioè in pazienti che non avevano ricevuto precedentemente una chemioterapia, dimostrando di poter migliorare l’aspettativa di vita dei pazienti oncologici, questo a supporto dell’utilizzo sempre più precoce della terapia ormonale.
A quelli su enzalutamide vanno aggiunti i dati relativi al radio-223, un nuovo radiofarmaco che migliora la sopravvivenza in pazienti con metastasi ossee che abbiano ricevuto o meno una precedente chemioterapia. Tale terapia radio recettoriale dimostra di essere molto ben tollerata anche dal punto di vista dei pazienti.
Altri ormoni sono all’orizzonte: tra questi orteronel merita una menzione speciale perché ha dimostrato una significativa efficacia antitumorale in diversi setting della malattia prostatica metastatica.
Quali le novità sul rene?
Relativamente alla patologia renale sono emersi due studi particolarmente significativi. Un’analisi retrospettiva a cura di un consortium americano su una popolazione molto ampia a supporto della nefrectomia citoriduttiva nel paziente con carcinoma metastatico alla diagnosi, il che significa che anche in presenza di metastasi rimuovere il tumore primitivo sembra offrire una chance in più di sopravvivenza. Mentre uno studio farmacologico ha posto in luce come la sequenza sunitinib-sorafenib e viceversa nella malattia metastatica abbia – oltre a essere sicura – una efficacia comprovata senza dimostrazione che una sequenza sia più favorevole rispetto a un’altra: come a dire che è importante somministrare questi farmaci indipendentemente dalla sequenza scelta.