La cardiotossicità delle antracicline è il rovescio della medaglia della loro efficacia, ma esiste un approccio in grado di limitare i suoi effetti nei pazienti oncoematologici? Quanto conta in quest’ottica la valutazione basale del rischio cardiologico, soprattutto nei pazienti a rischio medio-alto? Lo abbiamo chiesto a Paolo Spallarossa, Professore di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare all’Università di Genova e Clinica malattie cardiovascolari presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova.
Andare in bici, per un oncologo come me, è una metafora della bellezza e delle difficoltà del nostro lavoro.