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    TEV, edoxaban prima scelta anche nei pazienti ad alto rischio

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    • 31 Luglio 2018

    Le linee guida raccomandano l’utilizzo degli anticoagulanti orali diretti (DOAC) per il trattamento del tromboembolismo venoso (TEV) in quanto associati a livelli più elevati di sicurezza e a protocolli terapeutici più maneggevoli (1). Ciononostante, alcuni medici sono riluttanti nel prescrivere i DOAC ai pazienti in età avanzata, con comorbilità multiple e politrattati. Ora però una sottoanalisi dell’Hokusai VTE trial ha dimostrato che il trattamento con il DOAC edoxaban risulta più efficace e sicuro – anche in questa categoria di pazienti – di quello con warfarin (2).

    I ricercatori hanno valutato i tassi di recidiva di TEV e sanguinamenti clinicamente rilevanti in gruppi di soggetti caratterizzati da diversa età (< 65 anni, tra i 65 e i 75 anni, ≥ 75 anni; < 80 anni vs. ≥ 80 anni), numero di comorbidità (0, 1-2, >2) e di terapie concomitanti (< 3, 3-5, >5). Dai risultati è emerso che il tasso di recidiva di TEV aumenta progressivamente all’aumentare di età, numero di comorbidità e terapie concomitanti, ma solo nei pazienti trattati con warfarin, non nei pazienti trattati con edoxaban. In particolare, edoxaban si è dimostrato più efficace rispetto a warfarin nei pazienti di età superiore ai 75 anni e in quelli con comorbidità multiple. Tra i 517 pazienti con più di 80 anni, poi, la probabilità di TEV ricorrenti è risultata del 2,8% nel gruppo sottoposto a edoxaban e di 5,7% in quello sottoposto a warfarin (HR 0,51; I.C. 95% 0,21 – 1,24). Risultati simili sono poi emersi in termini di sicurezza, con un numero crescente di emorragie nei soggetti più a rischio di entrambi i gruppi, ma sempre minore nel braccio edoxaban rispetto a quello warfarin.

    I risultati dello studio Hokusai VTE, in linea con quelli provenienti da studi precedenti (3,4), dimostrano che i pazienti in età avanzata, con comorbilità multiple e politrattati costituiscono una popolazione ad alto rischio, con un tasso di emorragie quasi doppio. I dati di questa sottoanalisi dovrebbero assicurare i clinici che edoxaban è almeno altrettanto efficace e sicuro del warfarin nel trattamento dei pazienti ad alto rischio con TEV, definiti come pazienti più anziani, con più comorbidità e politrattati. 

    ▼ 1. Kearon C, Akl EA, Ornelas A, et al. Antihrombotic therapy for VTE disease: CHEST guideline and expert panel report. Chest 2016; 149(2): 315 – 352.
    2. Vanassche T, Verhamme P, Wells PS, et al. Impacy of age, comorbidity, and polypharmacy on the efficacy and safety of edoxaban for the treatment of venous thromboembolism: An analysis of the randomized, double-blind Hokusai-VTE trial. Thrombosis Research 2018; 162: 7 – 14.
    3. Engbers MJ, van Hylckama Vlieg A, Rosendaal FR. Venous thrombosis in the elderly: incidence, risk factors and risk groups, Journal of Thrombosis and Haemostasis 2010; 8(10): 2105 – 2112.
    4. Faller N, Limacher A, Mean M, et al. Predictors and Causes of Long-Term Mortality in Elderly Patients with Acute Venous Thromboembolism: A Prospective Cohort Study. American Journal of Medicine 2017; 130(2): 198 – 206.

    Tags: Cardioncologia

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